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Un’altra poesia da “Pensieri Notturni Disordinati“. In attesa di grosse novità da “La vera storia dei nani di Biancaneve”!

Dell’amore

Spesso ho scritto dell’amore.
Da neofita.
Da inesperto.
Da ignorante.

Spesso ho pensato – forse voluto –
che fosse eterno,
puro,
incontrastato.

Spesso ne sono rimasto deluso,
amareggiato,
persino contrariato
al punto di non volerne più parlare o scrivere.

Spesso, troppo, ho guardato a lui
come alla via d’uscita,
unica e imprescindibile,
dei mali dell’io.

Spesso, ancor di più,
l’ho identificato in persone,
luoghi,
situazioni.

Spesso, da essere razionale,
ne ho evidenziati i difetti,
le mancanze,
le maschere.

Spesso, poi, rileggo,
con gli occhi di colui che non ricorda,
quali proprietà taumaturgiche
l’amore per l’altro abbia.

Spesso, insomma,
ho sperato che l’amore,
quello vero,
incocciasse in me, chissà con quale diritto.

E poi.
E poi arrivano loro.
L’espressione dell’amore puro e incondizionato.
L’amore, quello con la “A” maiuscola.

E poi, non ho più bisogno di immaginarlo e di cantarlo.
Non più.
Devo solo goderlo.
Devo solo inebriarmene.

E poi, cangiante come un arcobaleno
sul vapore di una cascata
o come la pelle d’un camaleonte,
eccolo.

E più nulla va immaginato.
E più nulla va ipotizzato.
Nulla da inventare.
Solo, amare. Incondizionatamente. Senza filtri e barriere.

© Roberto Grenna – Riproduzione vietata

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