Da giorni leggo di situazioni quanto meno paradossali relativamente alla ripresa della scuola. Detto del post Facebook che, come una sentenza di tribunale, impedirebbe alla scuola di sequestrare i propri studenti e obbligherebbe i pessimi dirigenti scolastici a restituirli alle proprie famiglie di appartenenza (ne ho parlato qui), adesso arrivano le “diffide” – sempre ai Cattivissimo Me della situazione – a non rispettare le norme sancite da leggi dello Stato e da indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Detto che tali atti sono assolutamente inutili, pure se argomentati con pseudo-saccenza normativa, vorrei proprio capire perché ci debba essere tutto questo odio verso le leggi, le regole e chi ha il compito di farle rispettare. Vorrei aprire una piccola parentesi in merito al ruolo ricoperto dai dirigenti scolastici. So che qualcuno penserà che quando uno vuole la bici, poi deve pedalare, ma trovo comunque corretto informare in merito a questioni che non sono note alla maggior parte della popolazione, proprio a causa del fatto che sono estremamente “tecniche”. Chiedo solo di tenerle in considerazione, quando si parla dell’argomento “scuola”.
Il dirigente scolastico (da qui in poi, DS), a seguito della varie trasformazioni del suo ruolo, è paragonabile all’amministratore delegato (da qui in poi, AD) di un’azienda, cioè è la persona in capo alla quale finiscono tutte le responsabilità di tipo civile, penale, amministrativo, disciplinare, erariale e pure quella oggettiva. Il tutto, a ogni firma che si appone al fondo di un qualsiasi documento amministrativo o contabile. Bene. Un ruolo di responsabilità. Tralasciamo gli aspetti stipendiali, sempre stucchevoli, e concentriamoci su alcune evidenti differenze nelle possibilità gestionali di un DS rispetto a un AD.
Possibilità di assunzione
- Un AD, per mezzo anche di una complessa struttura di trattamento delle risorse umane, può assumere chiunque ritenga funzionale allo sviluppo della propria Azienda. Chiaramente, è assolutamente responsabile delle sue scelte o delle scelte che avalla: questo significa che se la persona non dovesse rivelarsi all’altezza, sarebbe lui a pagarne le conseguenze.
- Un DS, nonostante una legge (la cosiddetta “Buona Scuola”) che consentiva un minimo di possibilità di scelta all’interno del processo di assunzione del personale scolastico (che, badate bene, non fabbrica bulloni, non riempie vasetti di marmellata e non produce software, solo per fare qualche esempio, ma va in classe a insegnare ai nostri figli una materia e a influenzarne comunque la crescita col proprio modo di essere) e che è stata prontamente distrutta, perché ciascun dirigente sognava di assumere “asuocuggino“, si prende tra capo e collo il personale che un contorto metodo fatto di concorsi e graduatorie gli fa arrivare a scuola. Chi paga le conseguenze di una eventuale incapacità di uno dei personaggi così assunti? Provate a indovinare? Da chi vanno i genitori imbufaliti? Chi denunciano? Ecco… per una non scelta…
Possibilità di licenziamento
- Un AD, sebbene debba rispettare tutta una serie di obblighi contrattuali, può ragionevolmente disfarsi (tutto in maniera legale, tranquill*! In questo post non sarà fatto del male a nessuno che non sia un dirigente scolastico!) di un dipendente inconcludente e insoddisfacente. Questo, per il bene dell’azienda.
- Un DS non ha questo tipo di potere. Può solo, di fronte a evidenti episodi segnalati da testimoni attendibili, aprire un procedimento disciplinare che, per portare al licenziamento, deve accertare condotte gravissime. Può e deve, certamente, in qualità di pubblico ufficiale (ruolo che ricopre in qualsiasi momento della sua giornata lavorativa), denunciare all’autorità costituita eventuali reati. Ma, attenzione, mica tutti! Solo quelli denunciabili d’ufficio, assumendosi anche il rischio di essere denunciato per calunnia (non diffamazione, attenzione!).
Possibilità di spesa
- Un AD, nei limiti del bilancio della sua azienda, che può contare su variabili produttive e di costi importanti, sulle quali far leva per rendere la marginalità sempre più alta, può disporre di mezzi per approvvigionare di denaro la propria società. Questo, in qualsiasi momento e, chiaramente, con i soli limiti della legge e delle proprie capacità gestionali e imprenditoriali.
- Un DS ha un budget annuale da utilizzare per incentivare il lavoro del personale della scuola che dirige. Sempre più basso. Sempre più inadeguato alle esigenze di un mondo, quello dell’Istruzione, che nel nostro Paese deve svoltare, al fine di consentire alle nuove generazioni di rimediare ai nostri errori. Ogni singolo soldo che assegna a ogni singola persona deve essere concordato con i sindacati, come se parlassimo di milioni di euro (e invece sono poche decine di migliaia). Possibilità di approvvigionare la scuola con altro denaro? Certo, ci sono, ma sono progetti vincolati, che non consentono di dirottare i fondi su altre questioni, magari più importanti e urgenti in quel momento.
Possibilità di essere licenziato
- Un AD, chiaramente, può essere sfiduciato e licenziato (con cospicua buonuscita), essendo assoggettato a un contratto privatistico.
- Oh! Finalmente un punto in comune. Nemmeno tutto, in comune… perché i dirigenti, nel pubblico, sono gli unici licenziabili senza tanti problemi. Peccato che non ci sia la buonuscita…
Con queste poche righe ho solo voluto dare uno spunto di riflessione su quello che è il quotidiano di un DS oggi. La miniera, come dico sempre, è peggio, ma io credo fortemente che un Paese che voglia crescere debba investire sulla scuola, dando la possibilità a tutte le istituzioni di scegliere solo il meglio per i propri studenti. Tutte, non solo qualcuna! E se il DS non funziona e non è in grado di fare il proprio lavoro, con le stesse risorse che possa avere un AD, ben venga un calibrato calcio nel sedere!
….parole sacrosante…buon lavoro Preside!!!