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Da un po’ di tempo a questa parte sono parecchio stanco. Fisicamente, certo. Ma anche – e soprattutto – a livello di testa. Non riesco più a conciliare ciò che sono e ciò per cui spendo le mie giornate (oserei dire “la mia vita”, ma sarebbe troppo melodrammatico) con il dilagante egoismo e lo straripante menefreghismo con il quale mi confronto quotidianamente. Cerco sempre di lavorare con l’empatia per comprendere la posizione dell’altra persona, ma… perché? Per quale assurdo motivo devo continuare a fare ciò che vedo fare da ben poche altre persone? Per quale astrusa ragione continuo a mettere l’altro – chiunque sia – davanti a me e prima di ogni mia esigenza? Per quale incomprensibile motivazione continuo a travasare bile per conto terzi, con conseguenze inevitabili sul mio stato di salute? Tutte domande senza risposta, con un’unica certezza: domani mi sveglierò e mi comporterò esattamente come oggi, come ieri e come tutte le giornate fin qui vissute. Questione di karma, temo…

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