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Altra poesia tratta da “Pensieri Notturni Disordinati”, che potete trovare qui.

Consapevolezza

Quante volte, iniziando qualcosa,
mi sono riproposto di renderla unica.
Quante volte, nei miei sogni ad occhi aperti,
mi sono immaginato come un numero uno.

Minuti prima del sonno impegnati a seguire,
quasi inconsciamente, desideri di rivincita.
Nello studio. Nel lavoro. Nello sport.
Nella vita.

Addormentarsi campione, miliardario, scrittore.
Risvegliarsi brocco, poveraccio, scribacchino…
Avere la certezza, ogni volta,
che la prossima sarà quella buona…

Vedermi su podi ogni volta diversi,
ogni volta più alti.
Ogni volta, semplicemente,
irraggiungibili.

Vedermi ogni volta, stupido,
a cercare di vivere una vita non mia,
una storia che non mi appartiene,
un destino che non mi riguarda.

Mi sono costruito illusioni che,
come ombre,
sul fare della sera sparivano,
senza però tornare il mattino dopo.

Poi, ad un tratto,
un mattino, uno specchio,
uno sguardo oltre il vetro.
oltre i miei occhi.

Ho capito.
Sono riuscito, per la prima volta,
in qualcosa di grande, di titanico.
Quasi impossibile…

Ho compreso il mio ruolo,
dopo molti anni e molte maschere,
molti personaggi.
Soprattutto, molte delusioni.

Gli occhi. Ecco la chiave di tutto.
Non i miei. No.
Quelli di chi mi ama per come sono.
Quelli di chi mi considera come suo numero uno.

Ho imparato, finalmente.
Ora so che, per essere campione,
dovrò essere, semplicemente,
ciò che sono e che sono sempre stato.

So che, per stendere i binari
sui quali far correre il mio treno,
dovrò imparare a guardare il mondo
tramite voi, attraverso i vostri occhi.

© Roberto Grenna – Riproduzione vietata

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