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Un’altra poesia da “Pensieri Notturni Disordinati“. Questa nello specifico è figlia di un tempo nel quale il lavoro su me stesso era appena cominciato. Un lavoro che dura ormai da quasi vent’anni in maniera consapevole, da una vita, se consideriamo anche il periodo nel quale a ragionare era principalmente la pancia. Non basterebbero diecimila pagine a raccontare quale sia stata la mia evoluzione nei confronti di me stesso e del resto del mondo. Anche perché credo che durerà, più o meno intensamente, fino alla fine dei miei giorni.

Addio

Vuoto.
Alzarsi un mattino
e sentirsi vuoto.
Dentro. Nella testa.

Sempre che dalla testa
partano i pensieri,
le riflessioni.
Sempre che non partano dal cuore.

Non mi sono mai posto il problema
di quale sia la loro origine.
Mai, prima di oggi.
Un giorno figlio di un buio senza sogni.

Un buio vissuto ad occhi aperti,
cercando di annullarsi,
nella speranza di trovare il sonno,
anche solo per mezz’ora.

Non è a causa del caldo, no.
Non è neppure per colpa
di quella lite di ieri sera.
No… non esiste una ragione…

Come figli ormai cresciuti,
le mie riflessioni abbandonano il loro genitore,
colui che le ha partorite, cresciute…
Vissute.

Già… i pensieri, le riflessioni…
Persino le preoccupazioni…
Tutto serve a crearsi una, dieci, cento vite parallele.
capaci di staccarci da quella di tutti i giorni.

Capaci di renderci forti, deboli,
impotenti allo stesso tempo.
Capaci di cambiare i finali
di vicende che non ci sono piaciute.

Solo dentro di noi.
Solo in quel mondo nel quale
ciascuno di noi è il padrone e signore,
l’imperatore.

Ho perso il mio impero,
l’unico angolo nel quale
potevo prendermi qualsiasi rivincita,
potevo morire e risorgere mille volte.

Ho perso l’unico luogo nel quale
ero padrone d’essere me stesso
e mille altre persone
al medesimo tempo.

Vuoto. Così mi sento.
Vuoto dentro.
Come se avessi perso, da oggi,
la capacità di essere ciò che sembro.

© Roberto Grenna – Riproduzione vietata

One Reply to “Addio”

  1. Mi chiedo, leggendo queste parole, dove il poeta trovi la forza di manifestare sé stesso agli altri, se sia una richiesta di essere compreso, la certezza di venire frainteso nella quotidianità o il desiderio attraverso la scrittura di palesare dei sentimenti solo a coloro che leggono non con gli occhi ma con il cuore. Mi ha colpito il senso della perdita e del vuoto…..

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