Un’altra poesia da “Pensieri Notturni Disordinati“. Anche questa nacque come testo di canzone, in inglese – tra l’altro, che non fu mai musicata. Questa risale alla quarta superiore, più o meno. Cioè a ventinove/trent’anni fa.
Notte
La morte viene con passo leggero.
Non puoi sapere quando arriverà.
La notte è il mio momento preferito,
la notte, nella quale la morte diventa un’abitudine.
La notte nera mi attrae.
Ogni cosa diventa un’impresa in una notte nera.
Tutte ciò che fai, che pensi, è innaturale.
Tu sei innaturale.
Notte, una gabbia nera
dalla quale la fuga è impossibile.
Notte, un grande affare per pochi.
Notte, sorella della morte…
Pensando alla notte dico: “Che momento meraviglioso!”,
poi, pensando a tutte le cose che vi succedono durante,
un grande brivido mi corre lungo la schiena
e il mio cuore batte più forte.
Notte, una gabbia nera
dalla quale la fuga è impossibile.
Notte, un grande affare per pochi.
Notte, sorella della morte…
Guardando le insegne luminose,
guardando i grandi muri,
guardando i cartelloni pubblicitari,
guardando la gente,
penso: “Che momento meraviglioso”,
dico: “C’è qualcosa di strano in me”
Notte, una gabbia nera
dalla quale la fuga è impossibile.
Notte, un grande affare per pochi.
Notte, sorella della morte…
© Roberto Grenna – Riproduzione vietata