Ci sono giorni, nella vita di una persona, nei quali si tirano le somme in merito alle “cose importanti della vita”. Non importa quali siano. In fondo, ciascuno ha le proprie priorità… chi mette in testa a tutto la carriera, chi la famiglia, chi gli amici, chi il vivere sereno e senza tante rotture di scatole. Insomma, decine, centinaia, migliaia, milioni di priorità differenti.
Il tirare le somme, però, è uguale per tutti, a prescindere dalle scelte fatte. È un momento topico, come quando si sale sulla bilancia dopo tanto tempo dall’ultima pesata e ci si augura, quanto meno, di non essere ingrassati. Oppure come quando si leggono i risultati di qualche lotteria – o di qualche concorso – e si spera che il proprio numero o il proprio nome appaia in bella evidenza. O ancora, quando quel numero di telefono ti chiama per risponderti a proposito di quella cosa…
Bene. Non c’è niente di peggio che tirare le somme e scoprire che il risultato – algebrico, chiaramente – ha il segno “meno” davanti. Il tempo si ferma. La testa comincia a girare a mille (per non parlare di altre cose che hanno l’attitudine a girare). La delusione, lo sconforto e – talvolta – la rabbia s’impadroniscono di te e ti graffiano l’anima, l’intimo, l’essenza di chi sei e di ciò per cui t’impegni e lotti tanto. Il fiato si spezza. Il dolore diventa insopportabile. Il futuro è una macchia buia nel buio delle tenebre. T’interroghi su cosa non abbia funzionato, su quali azioni abbiano deviato il flusso degli avvenimenti, facendoli virare verso il quarto quadrante del piano cartesiano. Sul perché.
Spesso, purtroppo, il perché non esce fuori. Può darsi che non esista o, molto più semplicemente, che il velo che si è formato davanti ai tuoi occhi ti impedisca di vederlo. Forse è semplicemente legato al fatto che tu abbia fatto tutto quello che potevi, ma che la situazione richiedesse anche la stessa cosa da parte di altri. E forse non si siano impegnati abbastanza, o lo abbiano fatto nella direzione sbagliata.
Forse, semplicemente, si è puntato sul cavallo sbagliato. O, forse, le cose dovevano andare proprio così…
Pensi, ripensi, cerchi risposte, sbatti anche la testa contro il muro, provi a capire se il totale che hai tirato fuori sia in realtà un parziale e ci sia ancora la possibilità di riportare il tutto a un saldo positivo… e poi… rimani immerso nel tuo senso di inadeguatezza… e boh…