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Approfittai di un suo momento di pausa.
«Cosa pensi di fare?»
«Sinceramente, non lo so. Il guaio è che oggi non c’è nessuno del gruppo: Viviana ed Elisabetta sono via per un concerto, Marta mi ha telefonato ieri dicendo di avere la febbre e Piero non s’è fatto vedere. Mi sa che dovrò rinunciare alle lezioni fino a quando non ci saranno anche gli altri! Mentre cercavo di andarmene, mi ha afferrato per un polso. Non so come io sia riuscita a divincolarmi. È piuttosto forte!»
Le presi la mano per controllare. C’era, in effetti, un segno rosso.
«Hai bisogno di una mano?»
Non so come mai mi offrii spontaneamente. Forse perché quella situazione, sebbene diversa, mi aveva ricordato le avance di Carlo. Forse perché, sebbene fossi convinto di non essere innamorato di lei, ebbi una pulsione di gelosia. Di sicuro so solo che lo rifarei anche oggi. Per altri motivi, con altra convinzione, ma lo rifarei.
«Come hai detto, scusa?»
«Ti ho chiesto se ti serve una mano.»
«Beh, sicuramente andrei a lezione più tranquilla se tu venissi con me. Sicuro di non aver niente di meglio da fare? Non…»
«Non ti preoccupare. Non ho niente da fare. E poi, mica staremo via tutto il pomeriggio, no?»
Mi lasciò davanti a casa, dandomi l’appuntamento per mezz’ora dopo. Giusto il tempo di mangiare. Credo che quel mio comportamento così diverso dal solito, quasi protettivo nei suoi confronti, le avesse dato certezze effimere sulla solidità del nostro rapporto. Mi sembrò più sollevata, quando passò a prendermi.
«Guarda che se non ti va, non sei obbligato! Posso anche stare a casa!»
«Non mi sembra il caso. E poi, te l’ho già detto: non è un problema.»
Mi diede un bacio sulla guancia sinistra.
«Sei meraviglioso! Grazie!»
Entrammo nell’androne mantenendoci vicini, poi mi prese a braccetto.
«Dobbiamo salire al piano superiore. L’aula dove ho lezione è su.»
«L’hai già visto?»
«No. Magari mi aspetta di sopra. O magari se ne è andato a casa. No! Eccolo! È quello che sta scendendo dalla scala. Quello con la maglia azzurra.»
«Lo vedo. Beh, tu stai qui vicina e vediamo come si comporta.»
© Roberto Grenna – Riproduzione vietata